Villa Filippina

Costruita nel 1755 per volere di Don Angelo Serio, sacerdote amante dell’arte appartenente alla Congregazione di S. Filippo Neri, Villa Filippina è caratterizzata da un vasto spazio quadrangolare, recintato per tre lati da portici lunghi 140 metri, su cui corre una terrazza praticabile.
Ideata come luogo di svago per i congregati ed i giovani dell’oratorio, la struttura – adibita prevalentemente dai Padri Filippini a scuola, oratorio, teatro, arena estiva e campo di calcio – cela al suo interno un autentico scrigno di tesori.
A partire dagli affreschi sulla vita di Cristo realizzati nel XVIII secolo da Vito D’Anna e Antonio Manno: sei dipinti (“L’ultima Cena”, “La lavanda dei piedi”, “L’ultima Pasqua”, “Il tributo di Cesare”, “Gesù e Zaccheo”, “Potete bere il calice che io sto per bere”) che decorano uno dei porticati della villa, interessati da un intervento di restauro ad opera della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Palermo.
Villa Filippina vanta uno dei primi giardini storici cittadini impreziosito dal chiostro e dalla fontana con statue di santi, opera di Gioacchino Vitagliano, realizzata in pietra di Billiemi.

Al suo interno si trova la cappella di S. Filippo Neri che si distingue per tre affreschi che riproducono alcune scene della vita del santo (S. Filippo bambino con i bambini nel darsi al gioco; S. Filippo che ristora i pellegrini durante la visita alle sette chiese; S. Filippo che va in estasi durante la celebrazione della SS. Eucarestia dinanzi l’immagine della Madonna della Vallicella).
IMG-20150318-WA0015Nella prima metà del Novecento nel giardino della Villa furono costruiti un cinematografo e un piccolo teatro, e successivamente anche un’arena che, sebbene attivi sin da subito, conobbero il loro splendore solo nel secondo dopoguerra. Un salto di qualità avvenne nei primi anni Ottanta quando cinema e arena, conosciuti col nome “Aaron”, furono presi in gestione dalla cooperativa Nuovo Cinema: questa, che già dirigeva l’unico cinema d’essai di Palermo, si occupò di restaurare le due strutture e propose una ricca programmazione estiva di film. Tuttavia, due anni dopo il restauro, il cinema chiuse definitivamente mentre l’arena continuò la sperimentazione cinematografica. Alla fine degli anni Ottanta, la gestione dell’arena passò nelle mani del Teatro Biondo che ne fece un teatro estivo. Per una stagione l’arena di Villa Filippina ospitò la rassegna diretta da Mimmo Cuticchio “La macchina dei sogni”. Tra gli anni Ottanta e Novanta l’attività cinematografica e teatrale dell’arena di Villa Filippina fu davvero intensa ed ebbe tra i suoi più assidui frequentatori lo stesso magistrato Giovanni Falcone.

IMG-20150318-WA0014Nell’estate del 1995, con il centenario della nascita del cinema e la prima edizione di “Palermo di Scena”, Villa Filippina si è prestata ancora una volta all’attività cinematografica. Dal 2008, dopo circa un decennio di totale abbandono, la città si è riappropriata di questo monumento che è emblema della memoria collettiva proprio per quel suo spazio cinematografico che ha rappresentato un luogo di ritrovo in grado di animare un intero quartiere. La villa è inoltre meta quotidiana di centinaia di turisti che visitano e si soffermano ad ammirarne i tesori.IMG-20150320-WA0003